Cultura

“Ancora non si è capito che soltanto nel divertimento, nella passione e nel ridere si ottiene una vera crescita culturale.”

Dario Fo

Finalmente il mio amato Ermanno Cavazzoni, scrittore, sceneggiatore e regista reggiano, ha ripreso i suoi incontri di letteratura nella splendida “Sala degli Specchi” del teatro Valli di Reggio Emilia.

Non mi dilungherò nelle qualità di un personaggio da me tanto stimato. Vi renderò partecipi di una riflessione che esula dall’argomento del suo ultimo salotto, ma che come spesso succede, il suo patrimonio intellettuale ha stimolato in me.

Mentre ascoltavo le sue analisi e riflessioni, sui grandi classici del passato letterario, tra le sue impeccabili letture ed interpretazioni di testi e racconti di Boccaccio, Ariosto, Leopardi e Manzoni, mi sono fermata a riflettere quanto mi apparissero chiare tutte le sue argomentazioni.

Approfondimenti ed analisi dibattute con il suo pubblico, che di buona regola annovera insegnanti, professori e laureati in gran quantità, più una Milly.

Una Milly che vanta una terza media inferiore, regalata con una sufficienza accartocciata.

Non compirei un azzardo se volessi affermare che il più grande successo di Cavazzoni sono io. Ho la presunzione di dire che, tra tutti i partecipanti all’incontro di lunedì sera, solo io ho pienamente capito il vero significato di fare cultura.

Il pensiero non mi era ancora del tutto chiaro; ha aleggiato nella mia mente senza posarsi. Solo nel cuore della notte, quando mi sono svegliata con un arsura dovuta alla cena a base di pesciolini fritti e baccalà (robetta leggera), mentre attaccata alla bottiglia come un ubriaco al fiasco bevevo e l’acqua fresca mi ha ristorato con un godimento pazzesco, ho accoppiato quella sensazione con l’incontro della sera prima. Ho capito che il tempo a teatro mi aveva prodotto lo stesso effetto dissetante, suscitandomi un benessere che adesso aveva una forma precisa.

Se pronunciamo la parola “cultura” credo che nessuno escluso, pensi in prima battuta a quel concetto di conoscenze acquisite che si trasmettono di generazione in generazione.

In realtà la parola deriva dal latino “colere” cioè coltivare ed è qui che sta la sostanziale differenza.

Quando si trasmette qualcosa ci deve essere una fonte che trasmette ed un ricevente cablato sulla stessa lunghezza d’onda pronto ad acquisire l’informazione.

Se invece coltivi, tu ti prendi cura di un terreno che si presenta brullo e che le tue attenzioni rendono fertile e rigoglioso.

Ancora una volta le parole nascondono concetti antichi e sapienti e anche in questo devo ringraziare il mio amico Maurizio che, con la sua acuta intelligenza, sa sempre coltivare in me curiosità preziose, come il bridge per esempio.

Bridge per l’appunto. Si può coltivare un futuro bridgista solo se si parte dal presupposto che bisogna preparare il terreno.

Qualsiasi seme o pianta, messa a dimora in un ambiente inadatto, anche se all’inizio potrebbe sembrare attecchita, nel tempo finirà col perdere vigore fino ad esaurirsi.

Se giochi a bridge come giochi a rubamazzo, non c’è problema. L’importante è avere ben chiara la natura e l’obiettivo personale nei confronti del gioco. Se però si intende vivere il bridge e magari insegnarlo cercando di raggiungere il massimo dei risultati, andrà non solo trasmesso, ma prima di tutto fatto crescere e coltivato negli allievi nel modo più accurato.

Credo che sia molto semplice ora far capire il mio pensiero.

Se ci fermiamo al significato latino del termine, è molto chiaro a questo punto che avere cultura, non è altro che possedere e godere del proprio coltivato. Si possono gustare i frutti del proprio lavoro; che questo prodotto sia però condivisibile con qualcun altro è tutta un’altra faccenda.

Non si fa cultura regalando le mele del proprio frutteto, si insegna a coltivare solo fornendo a tutti i partecipanti gli strumenti adatti per poter esercitare insieme.

Ecco la grandezza immensa del maestro Cavazzoni.

Potrebbe permettersi lo sfoggio di qualsiasi eloquio, anche il più ricercato; gettarsi in citazioni e argomentazioni altissime e contorte, che solo quelli con la più alta istruzione sarebbero in grado di seguire.

Invece no. Lui non sa quando entra nella Sala degli Specchi, che tipo di terreno ha davanti. Quindi anche se possiede la strumentazione più sofisticata, sceglie di lavorare con zappa e rastrello, per essere sicuro che ogni seme non vada sprecato.

Così vorrei tutti quelli che hanno da insegnarmi qualcosa.

In questo modo sono riuscita a far crescere i miei interessi, con la pazienza umile del colto che, parlando i miei linguaggi, mi ha portato pian piano più in alto; e che per dissetarmi non mi ha dato del Brunello di annata con sentori di sottobosco e legno aromatico che non avrei saputo distinguere, ma acqua limpida pura e fresca.

7 risposte a “Cultura”

  1. Complimenti di cuore ❤️ cara Milena, un articolo ineccepibile, scritto con grande proprietà di linguaggio!
    Propongo una Laurea 🎓 honoris causa per te!
    Il bravo insegnante non è colui che sa tante cose, ma che le sa trasmettere molto bene e fa appassionare l’allievo a tal punto da superare un giorno il maestro!
    Bravissima e stupenda! 🏆

    Piace a 1 persona

    1. Grazie Valy.. sei sempre un tesoro 💎

      "Mi piace"

  2. Per trasmettere bisogna essere padroni e servi in ugual misura. Credo che qualche filamento genetico necessiti, poi curiosità, amore e tvb🤷💐 ciao belle MyVa di pensarvi gioiose

    Piace a 1 persona

    1. Ciao Stef!! Gioiose sempre!!🥰

      Piace a 1 persona

  3. Cara Milly, svolgi un lavoro bellissimo che – sono sicura – saprà darti molte soddisfazioni. Inoltre, attraverso la tua bella scrittura, stimolante e ricca di spunti interessanti, riesci a trasmettere empatia ed emozione. Complimenti, davvero! 🌻

    Piace a 1 persona

    1. Che messaggio bello e delicato..
      Grazie a te Monica del tempo che hai dedicato per farmi una bellissima carezza..
      Un abbraccio ❤

      Piace a 1 persona

  4. È un piacere, Milly! Ti ringrazio e ricambio l’abbraccio! 🤗💝

    Piace a 1 persona

Lascia un commento

Progetta un sito come questo con WordPress.com
Comincia ora